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Il Gigante di carta: “U Pallon de la Madonne”

Martedì 5 Settembre si è ripetuto il tradizionale lancio della Mongolfiera realizzata dalla famiglia di Marco Dalò da palazzo Spinelli in piazza Vittorio Emanuele II.

Una tradizione consolidata che da quasi due secoli si ripete di anno in anno nel giorno dei solenni festeggiamenti della Madonna di Costantinopoli.

Nella seconda metà dell’800 l’Arciprete Domenico Falconi per festeggiare la sua nomina a Vescovo della Diocesi decise di far costruire una mongolfiera di carta. Recandosi a Napoli, stando a quanto riportano el fonti storiche, incontrò un artigiano che conosceva le tecniche di costruzione di queste macchine aerostatiche. Quest’operaio di nome Giacomo Squicciarini realizzò il primo “pallone” ad Acquaviva. Fu lanciato esattamente il Primo Martedì del mese di Settembre del 1848 in onore ai solenni festeggiamenti della patrona della città.

Dopo la morte dell’artigiano Squicciarini la fersa (una lunga striscia di carta da taglio a forma ovale) del pallone fu donata ad un altro operaio un certo Giovanni Garofalo. Arriviamo così al ventesimo secolo. Di anno in anno. Di generazione in generazione. Nella seconda metà del novecento la costruzione del pallone avveniva nei corridoi della scuola elementare De Amicis. Custode e bidello della scuola era il signor Nicolà Dalò. Ogni anno il bidello per devozione si prestava sempre a dare una mano nella costruzione della mongolfiera. Ne apprese cosi tecniche e segreti. Fu lui ad ereditare la fersa. E a proseguire di anno in anno aiutato dalla sua famiglia. L’opera cosi venne tramandata ai figli e nipoti di Nicola Dalò. Fu proprio Marco (il più piccolo) nel lontano 1967 ad ereditare la fersa. E da ben 56 anni prosegue con talento questa tradizione a devozione di Maria SS. Di Costantinopoli il 1° Martedì di Settembre.

Il Gigante di Carta, chiamato dagli acquavivesi “U Pallone de la Madonne” è alto ben 21 metri, ha un circonferenza di 42 metri, pesa poco più di un quintale. Per confezionarlo servono 50 chilogrammi di carta da taglio, 5 chilogrammi di colla e 15 chilogrammi di spago. Nello specifico la struttura è ottenuta incollando longitudinalmente 18 ‘ferse’. Ogni fersa nel suo punto più largo segna 2,65 m viene rinforzata da una struttura in spago per scongiurare lo strappo durante il gonfiaggio che avviene mediante aria calda prodotta dalla combustione di paglia di orzo umida.

Presentiamo qui di seguito una ricca galleria fotografica (Foto di Angelo Donato Stano) che documenta tutte le fasi di lancio del Pallone della Madonna.

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