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Nuova luce sull’antica Acquaviva delle Fonti

Comunicato congiunto di Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari e Comune di Acquaviva sui lavori di riqualificazione di piazza Vittorio Emanuele II.

Nel corso dei lavori funzionali alla “Riqualificazione di Piazza Vittorio Emanuele II e spazi circostanti”, coordinati dal Comune di Acquaviva delle Fonti (RUP arch. Roberta Clemente; DL: arch. Francesco Dicarlo) e condotti sotto l’Alta Sorveglianza e la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Bari (Soprintendente arch. Giovanna Cacudi, funzionari responsabili arch. Federica Gotta e dott.ssa Ebe Chiara Princigalli), gli archeologi incaricati dal Comune e impegnati nelle attività di sorveglianza archeologica prescritte dalla Soprintendenza hanno riportato alla luce testimonianze inattese relative all’antico popolamento di Acquaviva delle Fonti: nei livelli superficiali messi in luce appena al di sotto dell’attuale piano lastricato, sta infatti emergendo una fitta trama di strutture murarie la cui estensione e datazione -verosimilmente compresa tra il Medioevo e l’età moderna- è ancora in corso di puntualizzazione.

Inoltre, a circa due metri al di sotto dell’attuale piano di calpestio, è stato inaspettatamente portato alla luce un lembo di stratigrafia che serba resti riferibili a fasi più remote: in particolare, gli archeologi dell’Impresa De Marco Srl (dott.ssa Serena Marotta, dott. Michele
Cuccovillo, dott. Giuseppe Nanna) insieme alla dott.ssa Ebe Chiara Princigalli della soprintendenza hanno messo in luce i resti di una struttura funeraria in lastre calcaree.

Tale rinvenimento getta nuova luce sul passato del centro abitato di Acquaviva delle fonti, la cui fase meglio documentata si data a partire dal Medioevo. Ad una prima osservazione, infatti, il contesto rinvenuto sotto piazza Vittorio Emanuele II sembra risalire all’età preromana, e si attendono gli esiti delle indagini ancora in corso per meglio definire i limiti cronologici e le caratteristiche insediative del contesto in cui la struttura funeraria si inserisce.

La Soprintendente, architetto Giovanna Cacudi, sottolinea come tale rinvenimento, che scaturisce dalle attività di archeologia preventiva che la Soprintendenza per la Città metropolitana di Bari promuove laddove siano previsti interventi che comportino scavi nel sottosuolo, dimostra ancora una volta quanto la progettazione consapevole degli interventi e la presenza costante degli archeologi durante le escavazioni, rappresentino uno strumento imprescindibile per la conoscenza degli sviluppi storici del territorio e per la tutela di contesti archeologici che spesso si rivelano cruciali per la ricostruzione e la conoscenza delle nostre origini.

La dottoressa Ebe Chiara Princigalli assicura che, di concerto con il Comune di Acquaviva, le indagini archeologiche proseguiranno al fine di cogliere quante più informazioni possibili in merito alla stratigrafia che si cela nel sottosuolo della città e serba preziose informazioni sulle più antiche fasi di occupazione del sito.

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