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Spazi in Fiore 2023: vincitori e fotogallery

Conclusa nei giorni scorsi la 17° edizione di “Spazi in Fiore” promosso con entusiasmo e determinazione dall’APS Amici dell’Ambiente e realizzato con il patrocinio del Comune di Acquaviva delle Fonti e in collaborazione con il Centro Diurno Auxilium, Tamborey.

Media partner: LA VOCE DEL PAESE.

Un evento nell’evento promosso in città dal 28 agosto al 2 settembre. Il tradizionale concorso “SPAZI in Fiore” è stato articolato in diverse sezioni: BALCONE IN FIORE, STRADA FIORITA e UN FIORE DI FOTO.

La commissione di Giuria, composta da Saverio F. Iacobellis (Presidente di Giuria, giornalista e professore), la prof.ssa Mariolina Colucci, e Filippo Giordani lo scorso 1° settembre ha visitato gli spazi iscritti e visionato le fotografie partecipanti al Concorso ‘Spazi in fiore 2023’ e stabilito i vincitori della 17° edizione. Questi i criteri di valutazione presi in esame: Composizione ed elementi di arredo, Luce e armonia cromatica, messaggio per la Sez. Foto coerenza al tema dei fiori.

“Coltivare la Pace, fa bene. Eccome!” questo il titolo della tavola rotonda che si è svolta il 30 agosto nella Sala Cesare Colafemmina di Palazzo De Mari. I due relatori coinvoivolti impegnati attivamente a mettere in pratica la Pace hanno offerto attraverso i loro interventi importanti spunti di riflessione. Decisamente toccante la testimonianza di Suor Marilda Sportelli suora francescana alcantarina acquavivese dal 2001, dal 2006 in Ciad per un’esperienza missionaria giunta attraverso un video toccante.

“Ho scelto di dedicare la mia vita al Signore […]- da detto Suor Marilda nel suo intervento. Qui in Ciad abbiamo due case da quasi trent’anni. Mi è stato chiesto di parlavi questa sera di pace. Vorrei partire da una frase di Nelson Mandela: “La pace è un sogno: può diventare realtà … ma per costruirla bisogna essere capaci di sognare”. Una frase che sento molto mia effettivamente quello che io vivo e vedo, è un sogno parlare di pace e mi chiedo se sognare ancora ne valga la pena.

Ho trovato conferme che mi incoraggiano a sperare ancora. Sogno e sognare, avere ancora dei sogni, mi chiedo se questo desiderio è ancora in me. Tutte le notti quando esco per raggiugere le ragazze del Foyer che curo h 24 per nove mesi sono abbagliata dal manto di stelle che non riesce a non catturare il mio sguardo perché desiderare di guardare le stelle e avere la capacità di guardare oltre. Un tema facile magari dalle vostre prospettive ma un po’ più difficile da queste parti, ci incoraggia a fare un passo oltre. La bellezza ci rende fratelli e figli, qui la pace è un desiderio, un’aspirazione alta. La Pace è un grande diamante che ci attende, difficile da poter comprare, e avere tra le mani, di una bellezza inimagginabile.

Vivo in Ciad un paese un po’ dimenticato, è un crocevia di interessi. Quando ho studiato missiologia prima di arrivare in Ciad, ho chiesto al mio professore a lezione: ‘Avete parlato di Nigeria, Sud Sudan, Etiopia e Sudafrica, può dire qualche parola del Ciad?’ Mi ha guardato e ha sorriso: ‘Del Ciad non c’è molto da dire…’ mi sono sentita molto incoraggiata da questo viaggio, ha mi detto: ‘Il Ciad si vende a tutti’. Io vivo in un Paese che politicamente si vende a tutti, geograficamente è il crocevia, siamo nel cuore dell’Africa, abbiamo questi grandi polmoni a destra e sinistra Niger, Nigeria, Camerun, Sudan, Repubblica Centrafricana, Libia ci sono queste aree di grandi movimenti politici, terroristici, e noi siamo al centro di tutto questo. La politica del Ciad è cambiata, da 7 anni sono qui posso fare sei diverse testimonianze una per ogni anno: al momento abbiamo il figlio di colui che ci ha governato per trent’anni come dittatura e le cose non sono cambiate forse anche un po’ peggiorate.

Vi voglio leggere un trafiletto sbirciando sulla situazione politica: ‘Ad aggravare la situazione generale del Ciad è anche la guerra in Ucraina, che ha causato la riduzione delle forniture e il conseguente aumento dei prezzi di cereali e fertilizzanti. All’inizio di giugno 2022, N’Djamena ha proclamato lo stato di emergenza alimentare. Già alla fine del 2021, la Banca Mondiale aveva calcolato che gli individui in condizione di grave insicurezza alimentare erano 970mila. Per fronteggiare il deficit di raccolti insoddisfacenti, a gennaio 2022 il Governo aveva bloccato le esportazioni di cereali e semi, negoziando aiuti internazionali per oltre 500milioni di dollari. La situazione si è però ulteriormente aggravata, tanto che la previsioni parlano di una raddoppio dei malnutriti entro la fine dell’estate 2022” (Fonte: atlanteguerre.it)

Ecco io sono qua in questo Paese, la crisi alimentare la vivo io e le nostre ragazze. Voglio lanciare questo messaggio: cosa possiamo fare? Il maggiore investimento e aiuto che come europei possiamo fare è conoscere cosa succede dall’altra parte del mondo. Molto spesso abbiamo atteggiamenti non accoglienti perché non conosciamo, l’ignoranza è sempre un po’ figlia del giudizio e il contrario. Non può esserci pace senza la dignità.

Vorrei rilanciare come faceva San Francesco uomo della pace: ‘E sia pace alle donne e agli uomini in Ciad e in Africa e di tutto il mondo vittime di omicidi, maltrattati e messi da parte, sia pace a loro alle donne ciadiane che dalla mattina alla sera non fanno altro che soddisfare i bisogni di qualcun altro, pace a queste donne ciadiane che non hanno avuto la possibilità di studiare, e non sanno mettere la loro firma e solo dopo di tre mesi di corso di alfabetizzazione gioiscono perché sanno contare fino a dieci, che ogni mattina lottano con i propri mariti perché alcolizzati e non fanno nulla, loro devono accudire i figli, essere persone che educano e alla fine della giornata portano il pane a casa, pace a tutte loro. Pace ai milioni di bambini, qui non abbiamo problemi di natalità anzi il contrario, il diritto allo studio, per concessione riescono ad avere una piccola lavagnetta dove iniziare a segnare a, b, c… e tutte le mattine fanno i km per poter raggiungere le scuole che non hanno strutture, le classi sono sotto un albero e hanno un docente per un’ora una volta la settimana, fanno uno sforzo infinito per capire dove sono e perché sono nati così. Dietro questa porta quando bussano dicono ‘j’ai faim‘ io sono fame. Pace agli uomi di buona volontà, questi giovani che hanno studiato e anche raggiunto un diploma ma non hanno possibilità di poter osare qualcosa si riducono ad essere fabbricanti di mattoni, produttori di carbone, ad essere agricoltori di un campo secco, si riducono a guadagnare uno stipendio, un salario minimo di 1000 franchi al giorno dopo 9 ore al giorno che è circa 1,5 euro, chi lavora per 1000 franchi può considerarsi fortunato.

Pace a questo popolo. Come figlia di San Francesco cerco con tanta fatica di vivere tutti i giorni e di essere un ponte di pace per dare a queste donne un po’ di dignità e possibilità di nutrizione a questi bambini e a questi uomini una gioia e passione perché si può arrivare a sognare. Grazie per avermi ascoltato, se avete altre necessità ci si incontra su Fb mi serve anche per poter testimoniare far vedere cosa facciamo in Ciad. C’è chi mi dice: ‘Chi te lo fa fare?’ Sono onorata di poter stare accanto a loro, ho riscoperto che è un popolo che sogna di cercare la pace e la dignità. Io da donna europea non ero più capace di sognare cose grandi loro me lo stanno facendo riscoprire. Un grande saluto”.

La parola è poi passata al prof. Eugenio Scardaccione, a presentarlo l’ins. Anna Maria Quatraro: “conosco da tempo Gegè, è un personaggio, professore e dirigente scolastico di peso e grande livello presso Istituto Superiore “Tommaso Fiore” di Modugno e Grumo Appula, è anche scrittore, autore di numerose pubblicazioni dai titoli accattivanti (Tu bocci. Io sboccio. Una vita realizzata nonostante le bocciature della scuola; Tu secchi. Io fiorisco. Sogni, viaggi e ricordi di un educatore impertinente; Tu semini. Io raccolgo. Genitori in gamba non si nasce, si diventa). È stato presidente e fondatore de Il “Gruppo Educhiamoci alla Pace”, GEP, è un’associazione nata nel 1992 con gli amici di Barbiana. Protagonista di numerosi laboratori

“La testimonianza di Suor Marilda Sportelli ci ha detto con il sorriso che ha fatto questa scelta di vita incarnata in un paese dell’Africa il Ciad di cui si parla poco e male.

La Pace è un sogno che bisogna coltivare come ci dice papa Francesco. Avere un testimore come papa Francesco e tanti suor Marilda significa far si che coltivare ed educarsi alla pace diventa non solo un principio da declamare e proclamare ma possibilimente nella quotidianità da praticare.

Quello che abbiamo cercato di fare con il gruppo ‘Educhiamoci alla pace’, il ‘ci’ è la particella importante, basta fare prediche, e dire agli altri cosa bisogna fare soprattutto in questo periodo. Tutte le guerre non possono essere aggettivate, sono tutte assurde e atroci hanno conseguenze devastanti: dal 24 febbraio 2022 si parla di questa invasione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Ci sono decine e decine le guerre di cui non si parla come in Siria, Ciad, Sud-Sudan, Afgnaistan. Tutte le associazioni vogliono costruire dei ponti e creare relazioni positive. Io Eugenio Scardaccione, Gegè, bizzarro maestro e docente e preside direttore didattico in pensione attiva, amante inguaribile e tifoso della pace e della non violenza nella quotidianità avendo fatto scelte conseguenti ve ne dico una che ha cambiato la mia vita quando il 19 febbraio 1978 ho scelto di fare per 20 mesi l’obiettore di coscienza, dopo aver ascoltato con interesse l’intervento semplice ma articolato e vero, genuino di Suor Marilda Sportelli vi intrattengo con due storie che ho scritto emblematiche a favore della pace, giustizia e salvaguardia del creato: mi farò aiutare da un fiore senza nome e da una foglia Pacimondo. “Coltivare la pace fa bene, eccome!” tutto va coltivato le relazioni, le piante, se non si semina non si può raccogliere. Gegè dopo aver dato lettura lettura dei due racconti ha poi invitato i presenti a condividere delle considerazioni e aperto un dibattito. Cercheremo nel nostro piccolo che però può diventare sempre più contagioso e positivo di rendere gli spazi e i luoghi dove viviamo più vivibili e pacifici nella quotidianità.

Molti insomma sono stati gli spunti di riflessione offerti, una serata laboratorio a dir poco coinvolgente.

Sabato 2 settembre 2023 ci si è ritrovati nella splendida cornice dell’atrio di Palazzo De Mari insieme ai facilitatori di Tamborey per vivere insieme l’entusiasmante Drum Circle. Presenti per l’occasione anche il sindaco di Acquaviva delle Fonti Avv. Marco Lenoci e l’Ass. Alla Cultura Mariagrazia Barbieri coinvolti in prima persona nel cerchio insieme ai tanti soci e cittadini accorsi per l’evento.

Al termine della serata si è svolta la premiazione dei vincitori del concorso Spazi in Fiore 2023.
Vincenzo Pastore per gli Spazi gardening per aver abbellito con piante e fiori la scalinata della sua attività commerciale Nuova Macelleria e Salumeria dell’arco in via Sant’Agostino.

Per un fiore di Foto Maria Rita Solazzo autrice dello scatto dal titolo: ‘Come un pittore’

“Come un pittore dipinge su una tela amalgamando i colori su una tavolozza così io pianto bulbi, semino e accosto piante conoscendone i colori, immaginando lo spettacolo che la terra mi regalerà. La natura non ci delude mai “.

“Grazie ancora per aver dato valore alla foto scattata in un angolo del mio giardino- ha commentato a caldo la Sig.ra Solazzo. Per me è una soddisfazione. Curare un giardino è una passione Richiede impegno e lavoro ma poi ti ripaga sempre”.

Il Presidente di giuria ha poi concluso la premiazione annunciando: “Ci sono poi due ex aequo come 2° posto: Rossella Ventura e Loredana Petruzzi”. A tutti finalisti è stato consegnato attestato di partecipazione e omaggio floreale offerto dal Fiorista Angelo Giannuzzi.

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