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Sospensione canile comunale, Lenoci: “100 mila euro già pronti per il rimettere la struttura a norma”

Il canile comunale di Acquaviva non potrà accogliere nuovi cani e non potrà più avvalersi della struttura del canile sanitario. E’ il risultato dell’ispezione di funzionari dell’Asl Bari che si è tenuta lo scorso 1 febbraio, accompagnati dal sindaco Marco Lenoci, dalla consigliera delegata della Città Metropolitana di Bari, Daniela Fanelli, e dal consigliere delegato del Comune, Pietro D’Antini.

Sono state riscontrate carenze strutturali che hanno richiesto decisioni importanti, ora la norma stabilisce un limite di 36 mesi entro i quali eseguire i lavori necessari. Carenze strutturali, come l’assenza di un’area di sgambamento o di zone di ombra o, per quanto riguarda il personale, di spogliatoi o delle stanze, pre e post chirurgia. Carenze che derivano da anni precedenti questa amministrazione. Infine, sono state rilevate anche altre mancanze ma a carattere ordinario e quindi più facilmente risolvibili.

Il sindaco Marco Lenoci spiega: “Le carenze strutturali sono il frutto di anni di immobilismo e ora toccherà al Comune, quindi ai cittadini di Acquaviva, pagare per un nuovo progetto e per i conseguenti lavori, con tempi che non saranno brevi. Solo qualche giorno fa ho autorizzato l’adozione di due cani che avevano urgente bisogno di cure e, voglio dirlo chiaramente, continuerò a garantire il mio sostegno in favore degli animali e di coloro che li amano e si impegnano per loro”.

Il primo cittadino afferma di aver già destinato 100 mila euro che saranno investiti per rimettere a norma la struttura. Poi aggiunge: “Un’amara considerazione. Questa vicenda, che fa il paio con contrada Tufarelle, con lo stato del cimitero e dei lavori in piazza, mostra una volta di più in che condizioni abbiamo ereditato l’amministrazione della città, per chi ancora avesse bisogno di conferme. Di certo non ci arrenderemo, questa amministrazione non si arrenderà alle difficoltà. Tutti insieme ci rimboccheremo le maniche e risolveremo anche questa. Siamo solo donne e uomini e non siamo perfetti, ma ci mettiamo l’anima perché amiamo la nostra città”.

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