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“Rinvenimenti Archeologici” di P.zza Vittorio Emanuele II: la risposta della Soprintendenza

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Comitato cittadino Gruppo Azione Locale (GAL) di Acquaviva delle Fonti:


Il 19/01/2024, considerato il prosieguo dei Lavori in Piazza Vittorio Emanuele II ad Acquaviva delle Fonti e i rinvenimenti archeologici emersi nel corso degli stessi, come Comitato cittadino Gruppo Azione Locale (GAL) avevamo richiesto alla Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio di Bari di fornire dettagliatamente informazioni, atti e documenti riguardanti tali Lavori:

1 – Documentazione relativi alle indagini archeologiche a mezzo geo-radar eseguite per i Lavori di Riqualificazione della piazza;
2 – Relazione sui rinvenimenti archeologici emersi nel corso dei Lavori in data 17/01/2024;
3 – Relazione Archeologica relativa ai suddetti Lavori.


Il 14/02/2024 (foto 2) la Soprintendenza ci ha risposto che, per quanto richiesto al primo punto “la documentazione relativa alle indagini archeologiche a mezzo geo-radar, …, redatte antecedentemente all’avvio dei lavori, è un elaborato del progetto redatto dall’amministrazione comunale e pertanto, si invita la SV a rivolgersi all’ente competente per estrarne eventualmente copia”; mentre per quanto riguarda i punti 2) e 3): “comunica che il procedimento relativo all’istanza in oggetto è ancora in corso pertanto, ai fini della tutela delle preesistenze archeologiche presenti nell’area di cantiere, la scrivente ritiene opportuno che i dati conoscitivi siano divulgati in esito alle attività scientifica a farsi, per quanto di competenza di questo Ministero”.

Conclude, affermando che per quel che riguarda “gli esiti dei lavori per la prosecuzione del cantiere (che quindi al momento sarebbe fermo, ndr) e l’aspetto formale definitivo della piazza potranno essere stabiliti solo in esito del procedimento in corso”.


INCONGRUENZE
Per quanto riguarda il primo punto si fa notare che le indagini archeologiche con geo-radar, avvenute a settembre 2023, non sono “antecedenti all’avvio dei lavori” visto che questi sono iniziati l’11 maggio 2023 (foto 1), infatti, con Determina n. 1029 del 07 luglio 2023 è stato liquidato il “pagamento anticipato contrattuale… in favore della ditta appaltatrice ARKÈ.” del 20% più IVA (€.237.757,22).
Inoltre, l’esame con geo-radar, non è nemmeno antecedente al progetto esecutivo inviato ad ottobre 2022 (come dovrebbe essere ai sensi dell’art.21, c. 4, D.Lgs 42/2004), visto che a tale progetto esecutivo non è allegata nessuna Relazione storico-artistica-archeologica.

Come pure è assente la relazione a riguardo dei “carotaggi e sondaggi di scavo funzionali a verificare la presenza e la consistenza del deposito archeologico nelle aree oggetto di progettazione” e di quant’altro previsto dalle “Linee guida per la procedura di verifica dell’interesse archeologico, ai sensi dell’Art. 25 D. Lgs n.50/2016”.

Queste lacune documentali si aggiungono a tutta una serie di affermazioni e disposizioni contraddittorie fatte dalla Soprintendenza di Bari che, in una nota del 27/01/2023 (redatta a seguito e in riferimento al progetto esecutivo, successivo al primo già autorizzato con la nota su esposta, inviato il 20/10/2022 – poi integrato il 04/11/2022 e il 16/01.2023), riscontra che tale “progetto esecutivo rispecchia in parte le prescrizioni impartite da questo Ufficio con riferimento al progetto definitivo”.
Ma, nonostante il parziale rispetto delle prescrizioni, la Soprintendenza, parlando di “interlocuzioni avvenute per vie brevi (sic!), ancora “autorizza i lavori”, limitandosi ad aggiungere due pagine di ulteriori “indicazioni”, senza richiamare le precedenti prescrizioni, impartite e non ottemperate, a seguito del primo progetto (sic!).


Al secondo e terzo punto, con cui si chiedeva sia la Relazione relativa ai rinvenimenti sia la Relazione Archeologica dei Lavori è stato risposto che “il procedimento relativo alle indagini archeologiche è ancora in corso”.


Quindi, non c’è ancora nessuna Relazione Archeologica a riguardo di quanto rinvenuto!


Eppure, nel comunicato congiunto del 16 gennaio 2024 del Comune di Acquaviva delle Fonti e della Soprintendenza di Bari si parla chiaramente di una sepoltura “preromana”.
Inoltre, aggiunge la Soprintendenza, considerato che “ai fini della tutela delle preesistenze archeologiche presenti nell’area di cantiere… si ritiene opportuno che i dati conoscitivi siano divulgati in esito alle attività scientifiche a farsi”…
Ma chi ha attestato la data del rinvenimento? Chi ha diffuso tale datazione, il Comune o la Soprintendenza?
Inoltre, considerato che si parla di “tutela delle preesistenze archeologiche presenti nell’area di cantiere”, non ci è chiaro – vista anche la fuga di notizie circa la datazione del rinvenimento – quale tutela sia stata predisposta dell’area di cantiere e quale vigilanza diurna e notturna.


CONSIDERAZIONI


La passata Amministrazione comunale si è alzata da tavola lasciandola piena di macchie e di resti mal masticati: Piazza Kennedy ed Estramurale, prive ancora di collaudo, Piazza San Francesco con evidenti rampe per disabili fuori norma, Lavori di Piazza Vittorio Emanuele II pieni di omissioni e autorizzazioni concesse con prescrizioni solo parzialmente recepite. Nonostante questo, però, l’autorizzazione è stata rinnovata, fino agli strafalcioni e fughe di notizie circa la datazione e omessa vigilanza, rispetto ai rinvenimenti archeologici.


La mancanza di Relazione Archeologica e Indagini Conoscitive Preliminari, sono argomenti che, noi del GAL, rileviamo da tempo, già dal 2020, quando è stato redatto il progetto di Piazza Vittorio Emanuele II.


Parliamo di cose note a tutti, bastava guardare e studiare le foto storiche, carte dell’archivio comunale o solo considerare quanto rinvenuto nella zona dell’attuale cantiere pochi mesi prima dell’inizio dei lavori con gli scavi dell’Acquedotto Pugliese.


A questo punto, vista la situazione d’incertezza e silenzio che aleggia sulle “Sorprese Archeologiche” non sappiamo se ci saranno “Varianti di Progetto”, quanto dureranno i Lavori, se ci saranno costi aggiuntivi e, soprattutto, non sappiamo quale sarà l’aspetto definitivo della Piazza.
Chiudiamo, chiedendo l’immediata vigilanza del cantiere per tutelarlo da eventuali “tombaroli”, oltre alla convocazione pubblica della Terza Commissione Consiliare e relativa istituzione di un tavolo tecnico con la partecipazione di esperti professionisti, studiosi, Comitati, Associazioni e cittadini.

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