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Affidamenti diretti e opportunità politica

“Sotto i 150mila euro va benissimo il cugino o anche chi mi ha votato e questo è un problema, soprattutto nei piccoli centri”

Chi parla è il presidente dell’ANAC, Autorità Nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busia: secondo il nuovo codice degli appalti sotto la soglia dei 150 mila euro la scelta sull’affidamento di lavori o servizi può ricadere, sempre secondo Busia, sull’impresa più vicina, quella che si conosce e non quella che si comporta meglio.

Ad Acquaviva delle Fonti si va oltre la preoccupazione del Presidente dell’ANAC: succede che un affidamento di quasi 5 mila euro abbia come beneficiaria una cooperativa di cui è consigliere di amministrazione un consigliere comunale di maggioranza e presidente un candidato in una delle liste che hanno sostenuto l’attuale amministrazione.

Abbiamo scritto ai dirigenti chiedendo chiarimenti in merito, sulla sussistenza di un conflitto d’interessi e sulla motivazione della scelta ricaduta su una cooperativa inattiva e quindi non dotata di comprovata esperienza.

Le valutazioni sull’opportunità le lasciamo agli organi politici. Come mai si arranca sull’ordinario, sulla gestione della città, come mai si dichiara a più riprese di “avere le mani legate”, come mai si va avanti per inerzia lasciando il paese abbandonato a se stesso e invece si dimostra tanta rapidità e prontezza sugli affidamenti diretti? Come mai si parla di associazioni di volontari definendole “compiacenti” e poi si avvallano queste scelte? Noi consiglieri di minoranza non possiamo sottacere quanto sta accadendo sotto gli occhi di cittadini spesso inconsapevoli e abbiamo il dovere di pretendere chiarezza. Era questo il tanto promesso cambiamento?

I consiglieri comunali

Luca Dinapoli

Tommaso Montenegro

Lorenzo Spinelli

Francesca Pietroforte

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