Il don Milani di Acquaviva al Festival dei Giovani Di Gaeta
di Giulia Calfapietro
Il Festival dei giovani, arrivato quest’anno alla sua ottava edizione, si è tenuto a Gaeta dal 19 al 21 aprile ed ha riunito ragazzi di tutta la nazione in un appuntamento imperdibile, ricco di eventi, incontri con personaggi della cultura e del mondo social, premiazioni contest, laboratori podcast, workshop ed esperienze on the job. Completamente gratuito per i giovani partecipanti il Festival si propone come momento climax di un percorso PCTO ben più articolato, proposto alle scuole di secondo grado, che parte dal valore della parola e dall’importanza della comunicazione corretta, chiara, personale e critica.
Tre classi terze dell’indirizzo linguistico del Liceo don Lorenzo Milani di Acquaviva hanno aderito al progetto di cui sopra, lavorando in classe per quattro mesi in piccole redazioni giornalistiche e di podcasting, gestendo profili Istagram di gruppo, che fossero una finestra social sul mondo dei giovani, sui loro interessi, le inclinazioni, i timori e le speranze per il futuro, i sogni e, infine realizzando prodotti comunicativi con il supporto del mezzo digitale.
Gli studenti hanno raggiunto poi i compagni provenienti da altre scuole italiane a Gaeta per vivere appieno una esperienza di ascolto, partecipazione, condivisione e collaborazione finalizzata alla consapevolezza dei propri talenti, dell’energia e del coraggio tipici della loro giovane età, provando insieme ad ipotizzare percorsi di start up per la costruzione di un futuro più giusto e sostenibile. Accompagnati dai loro docenti i ragazzi hanno potuto incontrare personalità del mondo della cultura, del lavoro, del mondo social e porre loro domande, in uno scambio di suggestioni e di stimoli formativi. Christian Antonini, autore di “La musica nelle ossa”, romanzo ambientato nella Mosca degli anni ’60 per comprendere l’importanza di esprimere le proprie idee e affermare se stessi con determinazione grazie anche alla forza universale della musica; Andreas Loacker, imprenditore di terza generazione della storica azienda affermata in tutto il mondo, per una chiacchierata sulla nuova cultura di impresa fra sostenibilità e innovazione; Aida Diouf Mbengue, la prima tiktoker con i capelli di seta, che conta oggi oltre un milione di followers e che ha narrato la sua storia di giovane donna musulmana in Italia; Sara Loffredi, la scrittrice preferita della generazione Z, che si è confrontata sul problema della crisi climatica attraverso la storia narrata nel suo ultimo romanzo “Sete” o, ancora, Benedetta De Luca, influencer e scrittrice che si batte per l’inclusione delle persone con disabilità.
Al di là degli eventi collettivi gli studenti hanno potuto, autonomamente, scegliere i propri itinerari fra gli stand del Festival che, come gradi vele, hanno occupato l’intera area della piazza a ridosso del cinema teatro Ariston nel cuore della cittadina laziale. Un’area orientamento sui percorsi di studio e le professionalità più richieste dal mercato del lavoro, un Palagioco dove, con l’aiuto di facilitatori e sociologi, i giovani sono stati coinvolti in sessioni di sfida divertenti e formative, un’area workshop per allenare e riconoscere le proprie competenze trasversali, una postazione colazione per riflettere sul valore della convivialità e dello stare insieme ed, infine, un’area Umana all’interno della quale i ragazzi hanno potuto creare il proprio curriculum vitae e sostenere un colloquio con visori in room virtuali. Insomma divertimento e formazione in un’atmosfera di assoluta socialità.
La partecipazione al Festival ha rappresentato per i 44 studenti del liceo acquavivese un’esperienza di nuova apertura dopo le contingenze imposte dalla pandemia nei precedenti due anni scolastici, generando sincero entusiasmo e voglia di fare. Grazie alla lungimiranza della Dirigente scolastica, dott.ssa Maria Rosaria Annoscia e all’efficace capacità organizzativa della Prof.ssa Laura Laterza, referente PCTO del liceo, i ragazzi hanno avuto la possibilità di porre un ulteriore tassello al loro percorso di crescita culturale concedendosi la giusta occasione per guardarsi dentro, riconoscere i propri punti di forza e mettersi alla prova quali nuovi testimonial di un mondo che vuole cambiare, puntando sui diritti di ognuno, sulle pari opportunità, sull’inclusione e la responsabilità civile.